New PDF release: Cervello alto e cervello basso: Perché pensiamo ciò che

Sono così tanti i libri su questo tema che i due autori, consapevoli della cosa, si chiedono fin dalla prima pagina: «Perché un ennesimo libro sul cervello?». E con buon senso dell’umorismo si rispondono da soli, baldanzosi: «Perché questo è diverso».
Se Stephen Kosslyn fosse una personality qualunque non ci sarebbe da fidarsi molto, ma dal momento che secondo Steven Pinker «Kosslyn è uno dei più grandi scienziati cognitivi a cavallo tra i nostri due secoli» vale invece l. a. pena di capire meglio.
Il fatto è che molti libri sul cervello ripropongono troppo spesso acriticamente miti del passato, dandoli consistent with scontati e ignorando che nei laboratori più avanzati da molto pace il vento è cambiato. Uno di questi miti, forse il più ripetuto e tenace, sostiene che il cervello è diviso in «emisfero destro» e «emisfero sinistro», e che le due metà fanno cose differenti: l. a. parte sinistra è analitica e logica, l. a. parte destra è artistica e intuitiva. Pensiamo di saperlo tutti, lo diamo in step with scontato, ma non è vero. Si tratta in effetti di una semplificazione grossolana, e se in line with caso avete appena fatto un try out in line with capire quale delle due metà di voi sia l. a. più sviluppata sappiate che avete solo sprecato del tempo.
Ecco allora che Stephen Kosslyn, aiutato da Wayne Miller, ci propone invece un cervello «alto» e un cervello «basso». Sembra una provocazione, e in parte lo è. Il cervello in realtà non si lascia dividere tanto facilmente, ma è vero che contiene aree che fanno cose different, il cui sviluppo relativo determina molto di ciò che pensiamo e sentiamo. È questa los angeles «teoria delle modalità cognitive», che viene qui divulgata consistent with los angeles prima volta, in maniera estremamente comprensibile, dopo decenni di ricerche.
A seconda di quali parti del cervello siano più o meno attive in ciascuno di noi, il libro propone quattro modalità principali di pensiero: los angeles «modalità dinamica», l. a. «modalità percettiva», l. a. «modalità stimolativa» e los angeles «modalità adattiva». Ci sono forti evidenze empiriche che le cose stiano a grandi linee così.
A quale delle quattro modalità apparteniamo? Il penultimo capitolo del libro offre un attempt in step with scoprirlo, e questa volta non è uno spreco di pace, è un modo consistent with conoscere meglio se stessi sulla base di conoscenze scientifiche solide e verificabili.