By Giuseppe Capriotti
ISBN-10: 8849229046
ISBN-13: 9788849229042
In uno scomparto di predella della Madonna del Pergolato, venduta nel 1447 da Giovanni Boccati alla confraternita dei Disciplinati di Perugia, il personaggio che sta puntando los angeles lancia alle spalle di Cristo, percuotendolo e incitandolo a camminare, porta sul petto un grosso scorpione nero, che campeggia su una vistosa casacca gialla: lo scorpione è il simbolo del popolo ebraico, il giallo è in line with eccellenza il colore dell’infamia. Grazie a questi e advert altri attributi, come advert esempio il naso adunco, il cappello a punta, il segno giallo, l. a. scarsella da usuraio, il tallit o l. a. lunga barba, è possibile identificare con chiarezza nella pittura tra ‘400 e ‘500 los angeles figura dell’ebreo, effigiato in genere in modo peggiorativo, talora con tratti del volto deformi e ripugnanti, mentre compie gesti oltraggiosi nei confronti della Cristianità o mentre riceve un’esemplare punizione consistent with los angeles sua azione profanatoria.
Questo libro illustra una serie di soggetti iconografici antiebraici, diffusi su un territorio che solo orientativamente coincide con le attuali regioni Umbria e Marche. Analizzate nei loro contesti e in keeping with los angeles loro funzione d’uso, tali fonti iconografiche divengono uno straordinario documento, finora scarsamente utilizzato, che permette di indagare come gli ebrei e l’ebraismo fossero guardati e interpretati dalla prospettiva cristiana. Dietro l’origine e lo sviluppo di questi soggetti iconografici c’è in genere un’acquisizione di ordine dottrinale, morale o economico, che deve essere promossa e difesa. L’ebreo diviene dunque l’incarnazione paradigmatica dell’incredulità e dell’alterità religiosa, utile a risolvere problemi interni al cristianesimo e a definirne l. a. forza identitaria. L’avversario fittizio ritratto nell’immagine rimanda according toò immediatamente alle reali collettività giudaiche che, spesso soggette a rigide prescrizioni, abitano le città interessate dalla «pittura antiebraica».
GIUSEPPE CAPRIOTTI è ricercatore di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi di Macerata, dove insegna Iconografia e Iconologia e Storia delle immagini. Si è principalmente occupato di problemi di iconografia sacra e profana, di fortuna dell’Antico nell’arte moderna, di scultura e intaglio lignei, di pittura antiebraica e antiturca, di pittura e scultura del Risorgimento. Oltre advert aver lavorato su diversi artisti marchigiani del Rinascimento, ha pubblicato studi su Vittore Crivelli, Pintoricchio, Lorenzo Lotto, Caravaggio, Domenichino e Mattia Preti. Ha recentemente pubblicato L’alibi del mito. Un’altra autobiografia di Benvenuto Cellini (Genova 2013) e los angeles ristampa anastatica Le Trasformationi di Lodovico Dolce. Il Rinascimento ovidiano di Giovanni Antonio Rusconi (Ancona 2013).
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Le Sacre Scritture sono, in genere, “anonime”: danno risalto al fatto che non si tratta della parola di uomini, ma di Dio, un Dio che cube: “Non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo” (Es XXXIII,20). Eppure nel cristianesimo questo stesso Dio si fa uomo e ai suoi discepoli, guardandoli in volto, chiede: “Chi dite che io sia?
Nel messaggio di ingresso nella diocesi di Milano, il 10 febbraio 1980, il cardinal Martini scriveva che «all'interno della storia compete alla città di Roma un ruolo tutto speciale. Essa, come sede di Pietro, è il segno e lo strumento concreto dell'unità di tutti i cattolici, e advert essa guardano con crescente fiducia anche tanti altri credenti in Cristo».
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«Quando l. a. Chiesa cerca di essere lievito, sale e luce in mezzo a tante tenebre e tanto marciume, viene attaccata nella vita dei suoi sacerdoti». Parlava di sé, monsignor Romero, in questa lettera del novembre 1979, pochi mesi prima di venir assassinato sull’altare, ultima tappa di una vita spesa a favore della giustizia in nome del Dio dell’amore.
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Siamo in guerra. È il Jihad, l. a. guerra santa islamica, scatenata dal terrorismo islamico dei tagliagole, che ci sottomettono con los angeles paura di essere decapitati, e dei taglialingue, che ci conquistano imponendoci los angeles legittimazione dell’islam. È los angeles Terza guerra mondiale, che vede partecipi los angeles Finanza speculativa globalizzata, l’Eurocrazia, lo Stato-Mafia e l. a. Chiesa relativista; che distrugge l’economia reale e impoverisce i popoli, spoglia gli Stati della sovranità e pone fantastic alla democrazia sostanziale, scardina l. a. certezza di chi siamo e ci trasforma nel meticciato etnico e culturale.
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Lo scorpione sul petto: Iconografia antiebraica tra xv e xvi secolo alla periferia dello stato pontificio (Italian Edition) by Giuseppe Capriotti
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